
Banca d’Italia | Tavola rotonda dell’8 settembre 2023 rischi climatici e ambientali
I rischi climatici e ambientali stanno assumendo un ruolo crescente anche nell’operatività degli operatori finanziari e delle Autorità di vigilanza. Nei mesi scorsi la Banca d’Italia ha chiesto a tutti gli intermediari non bancari di elaborare e trasmettere un piano d’azione volto a illustrare le iniziative
pianificate per una progressiva integrazione di tali rischi nelle strategie aziendali, nei sistemi di governo e controllo.
Al fine di proseguire il confronto con l’industria – avviato lo scorso anno – sulle buone prassi in materia, la Banca d’Italia ha invitato alcuni intermediari a partecipare alla tavola rotonda che si terrà l’8 settembre p.v. presso il Centro Congressi della Banca d’Italia in via Nazionale 190; l’incontro sarà anche l’occasione per confrontarsi sullo stato di avanzamento dei progetti posti in essere. L’evento sarà articolato in due sessioni:
- governance, modello di business, strategia e processi;
- misurazione dei rischi e degli impatti finanziari.
Ogni sessione sarà aperta da un esponente della Banca d’Italia, che inquadrerà la tematica e i principali aspetti d’attenzione ai fini dell’attività di supervisione. A seguire, gli esponenti dell’industria saranno invitati a fornire aggiornamenti sull’implementazione dei piani e a segnalare eventuali criticità, anche condividendo le proprie considerazioni sui requisiti normativi ritenuti più sfidanti.
Al fine di preparare adeguatamente la discussione gli esponenti egli Uffici del Dipartimento Vigilanza forniranno ogni chiarimento che dovesse rivelarsi utile o necessario.
Tavola rotonda con gli intermediari finanziari non bancari
Aspettative di vigilanza sui rischi climatici e ambientali
Roma, Via Nazionale 190
8 settembre 2023
08.00-08.45 Registrazione dei partecipanti
08.45-09.00 Introduzione: Banca d’Italia
09.00-11.00 Sessione 1: Governance, modello di business, strategia e processi
Speaker BI
- Preliminari evidenze dai piani di azione degli intermediari. Principali aspetti d’attenzione per l’azione della supervisione.
Leading speaker (Intermediario)
- Aggiornamenti sui lavori di “messa a terra” e implementazione dei piani d’azione presentati alla Vigilanza, con focus su governance, modello di business, strategia e processi
Dibattito, aperto alle associazioni e agli intermediari (sia in presenza che online)
- Stato d’avanzamento dei lavori per l’implementazione operativa dei piani d’azione presentati alla Vigilanza nel primo trimestre 2023, con indicazione di eventuali aree di criticità e rallentamenti rispetto agli obiettivi di piano, nonché modifiche e affinamenti.
Spunti per la discussione:
- Specificità, sfide e criticità da affrontare per l’adozione di piani di transizione da parte della più ampia categoria degli intermediari non bancari;
- Innovazioni pianificate circa l’offerta di servizi, prodotti finanziari e forme di credito. Peso effettivo nella complessiva strategia aziendale della componente legata ai rischi ESG e mitigazione del rischio di greenwashing;
- Controlli sulle informazioni ESG ottenute da service provider e modalità per la raccolta di informazioni bilaterali dalle controparti affidate o oggetto di investimento.
11.00-11.30 Coffee break
11.30-13.15 Sessione 2: La misurazione dei rischi e degli impatti finanziari
Speaker BI
- Preliminari evidenze dai piani di azione degli intermediari. Principali aspetti d’attenzione per l’azione della supervisione.
Leading speaker (Intermediario)
- Aggiornamenti sui lavori di “messa a terra” e implementazione dei piani d’azione presentati alla Vigilanza, con focus su misurazione dei rischi, impatti finanziari e disclosure.
Dibattito, aperto alle associazioni e agli intermediari (sia in presenza che online)
- Stato d’avanzamento dei lavori per l’implementazione operativa dei piani d’azione presentati alla Vigilanza nel primo trimestre 2023, con indicazione di eventuali aree di criticità e rallentamenti rispetto agli obiettivi di piano, nonché modifiche e affinamenti.
Spunti per la discussione:
- Progressi compiuti ai fini dell’identificazione dell’esposizione al rischio climatico delle imprese oggetto di investimento o finanziamento. Modalità con le quali gli intermediari misurano il contributo alla transizione climatica del proprio portafoglio e problemi che ostacolano ulteriori avanzamenti nella definizione delle metriche per la gestione dei relativi rischi;
- Grado di esposizione ai rischi climatici che emerge dagli obblighi di disclosure (in particolare quelli previsti dagli RTS del Regolamento SFDR);
- Eventuali modifiche apportate ai processi contabili degli intermediari per tener conto degli impatti dei rischi climatici e modalità con le quali gli impatti contabili dei rischi ESG influenzano già ora le scelte di investimento degli intermediari.
13.15-13.30 Conclusioni: G. Siani, Capo del Dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia
13.30-14.15 Light lunch